Sonetto XVII – Pablo Neruda

 

Sonetto XVII

Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio      
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.

T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

 

Pablo Neruda – Tratto da cento sonetti d’amore

12 pensieri su “Sonetto XVII – Pablo Neruda

  1. Nonostante sia una poesia d’amore ripete due volte la parola “oscuro”, forse perché l’amore è un mistero, un’alchimia che non si può spiegare.
    Buona giornata Maria. :)

  2. T’amo tra la gioia e la caduta.
    Quando il cuore rintana.

    T’amo tra il sorriso e la notte.
    Quando l’anima ha freddo.

    T’amo tra il vento e la partenza.
    Quando la vita ci allontana.

    T’amo.
    E gli occhi parlano scoscesi.

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