“Ho semplicemente lottato per una causa che ho ritenuta santa: quelli che rimarranno si ricordino di me che ho combattuto per preparare la via ad una Italia libera e nuova.” (Lorenzo Viale, anni 27)

 

Da lettere di condannati a morte della Resistenza italiana – 8 settembre 1943-25 aprile 1945 Edizioni Einaudi.

 

Carissima Mamma adorata, e carissimi Fede, papà, Alberto, Stefano, zia e zio, Maria e tutti i miei cari, fra un’ora non sarò più in questo mondo. Mamma mia sii forte come lo sono io. Pensa mamma che tutta la forza viene da te che sei una “Santa”, tutta la tua  vita di dolore e di abnegazione ne è la testimonianza, mamma è il tuo bambino che ti supplica ma che ti dà un comando di moribondo, devi avere tanta, tanta forza, perdi il tuo bambino ma fra non molto te ne verrà restituito un altro, il mio caro fratello Stefano per lui devi vivere, a lui devi dare tutte le premure e le attenzioni che avresti date a me- è dunque un dovere quello che ti chiede il tuo Domenico nella certezza di questa missione che ti resta da compiere che io mi sento forte. È da mezzanotte che io prevengo la mia fine, ora sono le quattro e mezza e me ne viene data notizia, mamma affidati a Fede essa saprà come darti tanta forza. Fede cara ti chiedo perdono fa di esaudire tutti i miei desideri affido a te la mamma.

Da quattro ore, cara mamma non ho fatto che rievocare tutta la mia vita da quando ero bambino ed ora recrimino una cosa sola, tutto il tempo che non ti sono stato vicino, perdonami mamma: dì a papà che non beva più e ti stia più vicino, chiedo perdono anche a lui- mamma non ho una tua fotografia ma la tua visione non mi abbandona un attimo- l’ultimo mio anelito sarà per te, nel tuo nome di mamma vi è tutta la mia vita- se non ho saputo vivere, mamma, so morire, sono sereno perché innocente del motivo che muoio, vai a testa alta e dì pure che il tuo bambino non ha tremato. È quasi ora, perdono a tutti anche agli zii che ti assistano. Ciao mamma, Ciao Fede, papà, Stefano, Alberto, ciao a tutti.

Addio mamma tutto il mio bene a te e a tutti cari baci.

TUTTO È PRONTO. Mamma, mamma.

 

Domenico

 (Domenico  Cane- anni 30, artigiano decoratore. Fucilato il 2 aprile 1944 a Torino per rappresaglia)

  

Mimma cara,

la tua mamma se ne va pensandoti e amandoti, mia creatura adorata, sii buona, studia ed ubbidisci sempre agli zii che t’allevano, amali come fossi io.

Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli altri, che mi perdonino il dolore che do loro. Non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti proteggerò dal cielo.

Abbraccio con il pensiero te e tutti, ricordandovi

la tua infelice mamma

 

(Paola Garelli (Mirka)-  anni 28, pettinatrice. Fucilata il 1°novembre 1944, senza processo, nel fossato della fortezza ex Priamar di Savona)

 

 Costa Volpino, 21 novembre 1944

Caro padre, sorella e cognato,

questo è il mio ultimo saluto e scritto che vi giunge, poiché fra minuti la mia vita sarà spenta, dovrete promettermi di non piangermi perché vano.

Sono contento che tra poco rivedrò la nostra cara mamma, e sarei contento di rimanervi sempre con lei.

Un saluto ancora e che questo vi giunga in segno di vittoria e di libertà per tutti gli italiani. Muoio per l’Italia!

Una stretta di mano e un bacio a te babbo, a te sorella e a te cognato e baci ai tuoi bambini. Tanti saluti a chi domanderanno di me. Arrivederci in cielo.

W l’Italia martoriata che presto rifiorirà libera e indipendente.

Andrea

 (Andrea Caslini -Rocco- anni 23, falegname. Fucilato il 21 novembre 1944 al cimitero di Costa Volpino (Bergamo)

 Carissima mamma. Ti scrivo queste mie ultime prole dalla mia cella dove ho trascorso le mie ultime ore contento e rassegnandomi di morire pensando sempre a te ed al mio piccolo nipotino e la mia sorellina, quando tornerai alla nostra bella  Napoli mi bacerai tanto papà e gli dirai che sono morto per l’Italia.

Cara mamma mi perdonerai per i dispiaceri che ti ho dato perché se ascoltavo le tue parole restavo vicino a te: ma Gesù ha voluto così, forse chi sa se il mio fratellino vuole che lo raggiunga lassù. Come tu pregavi per Lui così pregherai per me.

Finisco di scriverti pensando sempre a te fino alla fine, ed al mio nipotino ed alla mia sorella. Mi bacerai de Michele e gli dirai di fare le mie veci (quelle che non ho potuto fare io).

Ti bacio per sempre tuo figlio.

Salutami tutti.

 

Paolo Lomasto

 

(Paolo Lomasto-17anni, nato a Napoli. Non si conoscono le circostanze per le quali si trovò ad unirsi alle formazioni partigiane operanti nella zona di Pinerolo (Torino)

 

 12 luglio 1944

Mammina e Anne care,

è l’ultima lettera che vi scrivo. Tra poco non sarò più.Non nego che ci soffro, è umano.

Ma ho la precisa coscienza di essermi sempre comportato da buon italiano e buon figlio.mammina e te Anna eravate  e siete le persone che ho amato di più.

Vi sono vicino tanto tanto tanto.

Anna cara, sta vicino alla Mamma che avrà solo più te.

Era destino.

Ma di fronte ad esso bisogna che voi viviate.

Ho vissuto pure io per voi, per un ideale di libertà e di giustizia.

Non ho mai fatto male ad alcuno.

Sento ora come mai che vi voglio bene, tanto bene e sono in piedi.

Vostro per sempre.

 

Paolo

 

(Paolo Vasario-Diano- 33anni, tenente medico dell’esercito diventa poi medico partigiano nella 105a Brigata Garibaldi “C. Pisacane”. Fucilato  il 12 luglio 1944 da soldati tedeschi nel campo di aviazione di Airasca)

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