Quante persone hanno inciso nella mia vita, chi più, chi meno: alcune sono state stelle di passaggio, altre stelle fisse. Una mi ha dato l’imprinting dalla nascita. È la cara mamma con la quale a tutt’oggi vige un rapporto di odio amore: una madre forte, quasi granitica, che mai si abbandona ad un complimento, una tenerezza, un’introspezione personale se non quando volutamente ce la porto io col mio fare diretto e a volte ironicamente provocatorio Esiste però anche un’altra mamma, detta mammà, cioè la suocera. È la madre acquisita, cui voglio bene e che stimo per la sua vitalità ed ironia e con la quale ho instaurato un rapporto schietto, nonostante ci siano state iniziali incomprensioni, sanatesi poi in modo saggio …del resto era prevedibile visto che abbiamo due caratterini determinati ai quali, ancor oggi ,mi chiedo come sia sopravvissuto mio marito.
Capirete che il rapporto suocera e nuora è ben diverso tra quello intercorrente tra suocera e genero. Il genero di solito è tollerato e se ne sta in disparte; con lui la suocera mantiene rapporti affettuosamente formali di squisita cortesia e di solito è bendisposta nei suoi riguardi, ben sapendo che gli dovrebbe erigere un monumento in segno di riconoscimento per avere avuto l’ardire di impalmare e sopportare la figlia. Generalmente,se le cose non vanno bene nella coppia, la madre di lei non affronta mai l’argomento col genero, MAI…ma poi in privato si chiarisce a squarciagola e senza troppe attenzioni con la figlia. Il matrimonio va salvato a tutti i costi: piuttosto la mamma di lei si sdraia sull’uscio di casa immolandosi ad un eventuale calpestìo dei coniugi in crisi La più grande ferita inferta è quando la coppia , ormai scoppiata, si disaccoppia per sempre per cui, vita natural durante, la figlia sarà ritenuta responsabile del fallimento del matrimonio o, in casi eccezionali, di avere comunque fatto una scelta sbagliata, di non avere capito che pasta d’uomo potesse essere il consorte . Su di lei graverà l’onta di avere sciolto un vincolo indissolubile.
Ah le donne di una volta! Ostentavano fieramente sulla cervice le impalcature del papà di Bambi insieme alla fierezza di essersi sacrificate per l’unità della famiglia,votate al dignitoso silenzio e sopportazione .Chissà se in privato facevano scontare al marito fedifrago e concubino le sue scappatelle e mancanze di rispetto per esser volato dietro a qualche compiacente e frivola sottana. La matermatronissima si sarebbe incatenata davanti alla porta di casa pur di non far andare via il paterfamilias in un momento di rabbia, debolezza o sconforto,cementandolo su un piedistallo agli occhi dei figli come onesto lavoratore e padre esemplare, cui si poteva , anzi si doveva perdonare qualcosa.
Questo perchè una volta c’erano le Mogli Santissime, regine del focolare e osannate sul trono della sacra famiglia, mentre fuori del regno familiare vagavano le altre comuni ed insignificanti mortali.
Merita però un discorso a parte mammà…anzi MAMMÀ, l’unica e vera presenza dominante della famiglia di lui, cioè la madre del marito. Mammà è colei che fa tremare le vene ai polsi a qualsiasi ragazza, dai 18 ai 60 anni, che si accinga a conoscere i genitori di lui. Qualsivoglia lei è in soggezione, preoccupata quando per la prima volta si avvicina con timore riverenziale alla futura suocera.. Supermammà con un fare un po’ distaccato o cerimoniosamente gentile scruta la rivale, colei che osa spodestarla dal cuore e dalla testa del figlio, colei che inoltre lo spinge con arti seduttive a uscire dal nido e a tagliare il cordone ombelicale. In una frazione di secondo la genitrice già immagina il suo bambino in versione casalinga , mentre affaticato porta sacchetti della spesa e della spazzatura, consola pargoli febbricitanti e piagnucolosi, pensieroso fa i conti con le bollette da pagare e di sera ,con modi un po’ servili, cerca d’ingraziarsi la moglie stanca.
Mammà ben sa di appartenere ad un’altra tempra, ad un’altra generazione, quella dedita solo a casa e famiglia,le cui uniche divagazioni sono tappe a cadenza prefissata in chiesa, nel supermercato e nel mercatino rionale; la più grande trasgressione vacanziera è un viaggetto una tantum organizzato dalla parrocchia.
Mentre si svolgono i convenevoli di presentazione solitamente con invito a pranzo a casa di lui, la fidanzata viene “scannerizzata” dagli occhi fissi e penetranti di mammà che si chiede pensierosa “ Sarà all’altezza di rendere felice mio figlio? Sarà seria? Sarà in grado di garantire progenie per il perpetuarsi della specie?” Perciò ,giovani fanciulle, non preoccupatevi per il vostro bell’apparire, per il trucco sbavato ed il look poco consono: mammà va oltre, punta direttamente alla sostanza del vostro essere.
La futura suocera è colei che sa cucinare di-vi-na-men-te, che già al primo incontro vi informa delle preferenze gastronomiche del figlio perché -si sa- l’uomo si prende per la gola ( se solo immaginasse quali sono i veri appetiti del suo bambino!), e non riesce a capire che sarebbe ora di svezzarlo. È colei che stira benissimo, soprattutto le camicie, ricorda tutte le ricorrenze e non si sgomenta se deve preparare un pranzo per 25 persone. È l’amministratrice delegata della grande azienda familiare, che dirige dal ponte di comando con incredibile maestria, mentre il suocero –ombra acconsente silenzioso purchè sia lasciato in pace a leggere il quotidiano e guardare la tv . Mammà è sempre in ordine: va dalla parrucchiera in occasione delle feste comandate, usa da almeno trent’anni lo stesso profumo e a stento mette un po’ di rosa sulle guance o un filo di rossetto. Indossa vestiti sobri che sembrano una divisa, comodi e poco appariscenti. Idem per le scarpe, adatte per ogni occasione e per repentini sprint d’attacco. Legge qualche settimanale e si diletta in parole crociate che fa quadrare con somma abilità scrivendo anche due letterine nella stessa casella. Segue tutte le trasmissioni di cucina ma predilige quelle strappalacrime dove può commentare a viva voce o fare il tifo per chi ha ragione in base alle emotive pulsioni del suo grande cuore. È aggiornata sui fidanzamenti, separazioni e divorzi di tutti i personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e delle dinastie regnanti, fino alla terza generazione ascendente.
Quando finalmente i piccioncini arrivano allo stato coniugale,giuridico o di fatto, per la sposina inizia il vero rodaggio di convivenza…non con lui, ma con la mamma di lui.
Mammà va raramente a farle visita, per non dare fastidio( in effetti non sopporta il disordine cronico della casa degli sposi che potrebbe svelare qualche dettaglio della loro felice intimità) . Preannuncia il suo arrivo cinque minuti prima di una sua eventuale visita, per fare “scavezzacollare” meglio gli sposini in un riordino last minute . Non appena la nuora apre la porta, la fissa negli occhi per capire come stanno le cose col figlio. Attenzione se fa troppi complimenti del tipo “Come sei bella e radiosa oggi!” (sottintende: Vi ho sgamati! – se c’è bonaccia , oppure “Non è che qualcun altro ti ronza intorno?”, se spira vento di tramontana).
La suocera avanza come un Panzer quando viene alla luce la progenie ,cioè quando finalmente la discendenza è stata garantita…Olè, supermammà in mille faccende affaccendata,s’adopra indaffarata come supervisore perché i pargoletti crescano bene, educati, sani e forti. Giorno e notte aiuta la neomamma inesperta, nutrendola con cibi sostanziosi ( ecchissenefrega dei chili in più) perché produca latte in abbondanza e dispensando consigli che si tramandano da generazioni sull’allevamento della specie umana. In tal caso assecondatela, altrimenti ve la farete nemica per sempre.
Chissà perché i nipoti somigliano sempre al papà o al nonno, alla zia e alla sorella di lui, mai alla mamma naturale. Puta caso il pargolo abbia i capelli sfacciatamente rossi come la madre, mammà zittisce il neopapà che osa rilevare questa somiglianza dicendo:”Ma no,che dici! Nella nostra famiglia c’era un trisavolo detto Peppiniello Il rosso …”
Care ragazze e care signore, perdete ogni speranza se avete intenzione di belligerare con vostra suocera: lo scontro tra due titani è controproducente per l’armoniosa sopravvivenza della coppia…rischiereste entrambe di affondare come il Titanic, perdendo l’amato e conteso bene ( il lui che gongola, non sempre beato, tra l’incudine e il martello fingendo spesso di non vedere e non sapere delle vostre schermaglie).
A meno che non vi siano ragioni più che gravi, fate buon viso a cattivo gioco, ma solo dopo aver magistralmente ed educatamente definito il vostro ruolo, campo d’azione e ambito di competenza. Contate fino a 300 prima di risponderle per le rime, ricordatevi che Lei lo fa perché nutre un amore viscerale per suo figlio e si preoccupa per lui, e non per fare dispetto a voi.
Pensate che forse un giorno anche voi diverrete suocere: immaginate per un secondo se vostro figlio, per la legge del contrappasso, un giorno vi presenterà o sceglierà una compagna eccessivamente disinibita, con le gonne troppo corte e troppo sorridente , ambiguamente solare,…una che vi sembrerà una gattamorta, magari plurilaureata ma che pare non sappia spiccicare due parole con un senso logico, e che vi risulti cordialmente antipatica per il semplice motivo che dentro di voi- non l’ammetterete mai- siete semplicemente rose dal maledetto, atavico e inguaribile tarlo della gelosia che s’annida in ogni mammà!